La psiche è l'insieme dei nostri ricordi, emozioni, pensieri, desideri e aspettative. Mi piace raccontarla per immagini, disegni e narrazioni che evocano immagini ...
Fernando Aramburu ci racconta di un paesino alle porte di San Sebastian, una piccola comunità dove tutti si conoscono. Ci racconta di due famiglie vicine di casa e amiche: Joxan e Txato insieme all’osteria e la domenica in giro in bicicletta, Miren e Bittori, amiche che vanno a far la spesa al mercato e si ritrovano per un caffè a fare quattro chiacchiere, i figli cresciuti insieme.
In questa storia c’è un prima e un dopo.
Tutto comincia con delle scritte sui muri. “Spia, oppressore, traditore. Gli avevano scritto di tutto, in euskera e in castigliano, nella sua via, in quelle adiacenti, in piazza. Una campagna di persecuzione in piena regola. Era uscito di casa molto presto con il suo abbigliamento da ciclista e la bicicletta, e non riusciva a credere ai suoi stessi occhi. Txato qui. Txato là. Herriak ez du barkatuko. Così. E quando arrivò in piazza e si aggregò al gruppo dei cicloturisti, notò, cosa?, notò qualcosa, come una freddezza nel saluto. E occhi che evitavano di fissare i suoi.”
Fernando Aramburu nel libro “I rondoni” ci racconta di Toni, professore di filosofia di 54 anni che vive a Madrid. Divorziato con un figlio che non capisce, ha deciso di togliersi la vita tra un anno esatto da oggi. Non ha malattie, è solo deluso dalla vita e da sé stesso. Vive con un cane, Pepa, unico lascito dalla sua separazione con Amalia ed ha un amico, Bellagamba, che incontra al bar per fare quattro chiacchiere.
“Credo in poche cose che mi danno piacere e che sono quotidiane e visibili. Credo in cose come l’acqua e la luce. Credo nell’amicizia del mio unico amico e nei rondoni che, malgrado l’aria inquinata e il rumore, tornano ogni anno in città, anche se ho il sospetto che ce ne siano sempre meno.”
In 'Felici contro il mondo' di Enrico Galiano incontriamo Gioia: una ragazza di 18 anni, fragile e ribelle, piuttosto che omologarsi preferisce stare dall' altra parte: quella dei diversi e degli sfigati.
Qualcuno l' ha già conosciuta in 'Eppure cadiamo felici'.
Le piace fare domande, è curiosa del mondo. Fortuna che a scuola c'è il professore Bove, che con le sue strane lezioni riesce a stupirla, le dà alcune risposte. E' il suo faro nel mare in tempesta.
Enrico Galiano in "Geografia di un dolore perfetto" ci racconta la storia di Pietro e dei suoi due padri.
Nando se n’è andato quando Pietro aveva 8 anni senza dare alcuna spiegazione, così, scomparso. Ieri c’era e la mattina dopo non c’era più. Non è che quando c’era fosse poi molto presente …
E poi c’è Paco. “Non lo vedevo spesso quando ero bambino. Quel poco però mi bastava. E quando Nando se ne andò, decisi che era Paco il mio vero papà. Il suo studio era pieno di atlanti e di libri di geografia, e quando stava con me mi raccontava sempre di luoghi lontani e meravigliosi.”
Matteo Bussola in "La neve in fondo al mare" ci racconta di
un padre di fronte alla fragilità di un figlio anoressico.
"Siamo Ulisse e Telemaco all'incontrario, il padre che attende il ritorno del figlio squassato dai flutti più pericolosi, quelli delle aspettative disattese, dei sensi di colpa che piegano la schiena, del non sentirti all’altezza del mondo, del non sentirmi all'altezza di te."
Un padre ingegnere che cerca di applicare le sue conoscenze alle crepe della psiche del figlio, e ne esce disorientato.
Enrico Galiano in 'Una vita non basta' ci racconta di ragazzi strani, di ragazzi che si sentono fuori posto e di come poterli accompagnare nella loro crescita.
Teo, 16 anni, è un ragazzo strano. Non sa cosa gli sta succedendo, ogni tanto la 'cosa' gli fa fare delle cose orribili, tanto che dopo, vorrebbe sprofondare sotto terra. Ha in testa tante domande, ma non sa a chi farle.
Suo padre vive chiuso nel suo dolore e non è in grado di ascoltarlo. Ha costruito un muro tra loro e l' unico consiglio che sa dargli è di 'volare basso, perché se voli troppo in alto, la caduta poi farà troppo male'.
Sua madre si è separata e vive in Islanda con un nuovo compagno e due gemelli pestiferi figli di lui. Confidarle qualsiasi difficoltà significa rischiare un trasferimento al polo nord.
Melissa Da Costa in ‘Tutto il blu del cielo’ ci racconta dell’accompagnare.
Emile ha solo 26 anni e una forma di Alzheimer precoce e inesorabile. Così decide di fare quello che sognava da sempre ma che ha sempre rimandato. Decide di partire per un viaggio in mezzo alle montagne e alla natura con il camper.
Pubblica un annuncio online: ‘Cercasi compagno/a di viaggio per un'ultima avventura’, senza aspettarsi nulla. Quando riceve una risposta ne rimane molto sorpreso. Chi è questa Joanna che vuole partire con lui?
“E’ gracile. Molto minuta. Ha le spalle strette. Si chiede come possa portare uno zaino così grosso. Sotto il grande cappello nero si nascondono un viso sottile, piccoli occhi scuri, piuttosto spenti, capelli castano chiaro arruffati, né lisci né mossi.
Lorenzo Marone in ‘Tutto sarà perfetto’ ci racconta del ritornare. Ritornare alla casa dell’infanzia nell’isola di Procida dopo vent’anni di lontananza per sfuggire al dolore. Dolore per una madre morta troppo presto e per un padre, comandante di navi, che era sempre lontano e quando c’era, era sempre un comandante.
Andrea Scotto, fotografo quarantenne single, non si è mai preso sul serio ed ha fatto della leggerezza la sua difesa.
Sua sorella Marina deve assentarsi per un weekend e gli ha chiesto se può stare lui a Napoli con il padre malato a cui rimane ancora poco tempo da vivere.
Dopo tanto tempo è la prima volta che è costretto a stare con il padre.
Arriva un momento in cui si comincia a togliere. Non più cose da aggiungere, piuttosto si comincia a togliere: rumori, impegni, corse frenetiche.
E si scopre che questa nuova vita più lenta, più semplice, più silenziosa … è bella.
Ci mette in contatto con qualcosa di più autentico, qualcosa che pensavamo di aver perduto: una passeggiata nei boschi, il profumo di una pentola che borbotta in cucina, un fiore che fa capolino in giardino, una chiacchierata con un amico.
La manutenzione dei sensi di Franco Faggiani ci racconta di un cambiamento dove si comincia a togliere.
E’ la storia di Leonardo Guerrieri, vedovo cinquantenne e Martino Rochard, ragazzino taciturno, preso in affido per qualche settimana, ‘una cosa temporanea’, così aveva detto Nina, la giovane figlia partita per l’America.
Melissa Da Costa ci racconta la storia di Amande, di come la sua vita è andata in pezzi, del tempo necessario per stare nel dolore e di come ha ritrovato la strada per tornare alla vita.
Una narrazione delicata, un prendersi cura di sé.
Dopo la morte improvvisa del marito e della bambina che portava in grembo, il tempo si è fermato, nulla potrà mai essere come prima.
“Uscita dall’ospedale, tutto ciò che desideravo era fuggire dall’estate, dal sole cocente e dalla folla festante sulle rive del Rodano. Avrei preferito che fossero morti d’inverno, in una sera di pioggia torrenziale, sotto un cielo grigiastro. Non con un sottofondo di orchestre, petardi e risate, non in quel primo giorno d’estate.”
Ho letto questo libro per caso, senza aspettarmi nulla e invece … mi ha toccato l’anima.
Yui ha trent’anni ed ha vissuto la tragedia dello tsunami dell’11 marzo 2011. Quel giorno ha perso il suo paese, inghiottito dallo tsunami. Quel giorno ha perso sua madre, sua figlia e la gioia di essere al mondo. Superstite di quell’immenso disastro, naufraga nel dolore del suo lutto.
“Per rimarginare la vita serve coraggio, fortuna e un luogo comune in cui dipanare il racconto prudente di sé.”
Quali sono le coppie sane?
L'individuazione nella coppia
Paola Palmiotto
video dell'evento online
Temenos Centro Culturale Junghiano
promosso da Temenos Mantova Alda Saccani
… ogni tanto fermati ad ascoltare quello che c'è dentro di te ...
Chi sono? Cosa voglio? Ecco alcune risposte ...
Spesso mi chiedono, ma come funziona? Che cos'è una psicoterapia? Non c'è una sola risposta, ogni paziente è una storia diversa. A me piace pensarla come un viaggio alla ricerca delle risorse che ognuno ha dentro di sé.
Abstract
Una riflessione sulla teoria dei complessi a tonalità affettiva di C.G. Jung e le ultime ricerche di neuroscienze basate sulle tecniche di neuroimaging con stimolazione audio-visiva del soggetto. In particolare la funzione del cervello limbico di prendere il comando in situazioni di stress e provocare una risposta automatica di tipo attacco, fuga o congelamento.
Questa è la traduzione italiana di un mio articolo pubblicato su e-jungian.com .
Un complesso è “un insieme di rappresentazioni, pensieri, ricordi, in parte o del tutto inconsci, dotati di una forte carica affettiva” (Galimberti, 1992), che limita la libertà dell'Io. Una specie di buco nero che assorbe energie. Il film Departures
L'Ombra per Jung è il nostro inconscio. Ecco una storia su come avvicinarsi all'Ombra.
Il film Io non ho paura di Gabriele Salvatores, tratto dal libro omonimo di Nicolò Ammaniti, ci dà delle bellissime immagini su cosa significhi avvicinarsi all'ombra.
Ecco una storia sulla depressione. Dedicata a chi ne soffre ed anche ad amici e familiari.
Il video è stato pubblicato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità, è stato scritto, illustrato e narrato da Matthew Johnstone.
Giovane: "Andavo su internet, giocavo ai videogames, andavo sulla console, passavo da uno schermo all'altro"
Intervistatore: "E non staccavi mai?"
(da TV7 Ossessione Web - RAI 1 - 2011)
vai agli articoli archiviati