La psiche è l'insieme dei nostri ricordi, emozioni, pensieri, desideri e aspettative. Mi piace raccontarla per immagini, disegni e narrazioni che evocano immagini ...

 

Geografia di un dolore perfetto

Enrico Galiano in "Geografia di un dolore perfetto" ci racconta la storia di Pietro e dei suoi due padri.

 

Nando se n’è andato quando Pietro aveva 8 anni senza dare alcuna spiegazione, così, scomparso. Ieri c’era e la mattina dopo non c’era più. Non è che quando c’era fosse poi molto presente …

 

E poi c’è Paco. “Non lo vedevo spesso quando ero bambino. Quel poco però mi bastava. E quando Nando se ne andò, decisi che era Paco il mio vero papà. Il suo studio era pieno di atlanti e di libri di geografia, e quando stava con me mi raccontava sempre di luoghi lontani e meravigliosi.”

 

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La neve in fondo al mare

Matteo Bussola in "La neve in fondo al mare" ci racconta di

un padre di fronte alla fragilità di un figlio anoressico.

 

"Siamo Ulisse e Telemaco all'incontrario, il padre che attende il ritorno del figlio squassato dai flutti più pericolosi, quelli delle aspettative disattese, dei sensi di colpa che piegano la schiena, del non sentirti all’altezza del mondo, del non sentirmi all'altezza di te."

 

Un padre ingegnere che cerca di applicare le sue conoscenze alle crepe della psiche del figlio, e ne esce disorientato.

 

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Una vita non basta

Enrico Galiano in 'Una vita non basta' ci racconta di ragazzi strani, di ragazzi che si sentono fuori posto e di come poterli accompagnare nella loro crescita.

 

Teo, 16 anni, è un ragazzo strano. Non sa cosa gli sta succedendo, ogni tanto la 'cosa' gli fa fare delle cose orribili, tanto che dopo, vorrebbe sprofondare sotto terra. Ha in testa tante domande, ma non sa a chi farle.

 

Suo padre vive chiuso nel suo dolore e non è in grado di ascoltarlo. Ha costruito un muro tra loro e l' unico consiglio che sa dargli è di 'volare basso, perché se voli troppo in alto, la caduta poi farà troppo male'.

 

Sua madre si è separata e vive in Islanda con un nuovo compagno e due gemelli pestiferi figli di lui. Confidarle qualsiasi difficoltà significa rischiare un trasferimento al polo nord.

 

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Tutto il blu del cielo

Melissa Da Costa in ‘Tutto il blu del cielo’ ci racconta dell’accompagnare.

 

Emile ha solo 26 anni e una forma di Alzheimer precoce e inesorabile. Così decide di fare quello che sognava da sempre ma che ha sempre rimandato. Decide di partire per un viaggio in mezzo alle montagne e alla natura con il camper. 

 

Pubblica un annuncio online: ‘Cercasi compagno/a di viaggio per un'ultima avventura’, senza aspettarsi nulla. Quando riceve una risposta ne rimane molto sorpreso. Chi è questa Joanna che vuole partire con lui?

 

“E’ gracile. Molto minuta. Ha le spalle strette. Si chiede come possa portare uno zaino così grosso. Sotto il grande cappello nero si nascondono un viso sottile, piccoli occhi scuri, piuttosto spenti, capelli castano chiaro arruffati, né lisci né mossi. 

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Tutto sarà perfetto

Lorenzo Marone in ‘Tutto sarà perfetto’ ci racconta del ritornare. Ritornare alla casa dell’infanzia nell’isola di Procida dopo vent’anni di lontananza per sfuggire al dolore. Dolore per una madre morta troppo presto e per un padre, comandante di navi, che era sempre lontano e quando c’era, era sempre un comandante.

 

Andrea Scotto, fotografo quarantenne single, non si è mai preso sul serio ed ha fatto della leggerezza la sua difesa.

 

Sua sorella Marina deve assentarsi per un weekend e gli ha chiesto se può stare lui a Napoli con il padre malato a cui rimane ancora poco tempo da vivere.

 

Dopo tanto tempo è la prima volta che è costretto a stare con il padre.

 

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La manutenzione dei sensi

 Arriva un momento in cui si comincia a togliere. Non più cose da aggiungere, piuttosto si comincia a togliere: rumori, impegni, corse frenetiche.

E si scopre che questa nuova vita più lenta, più semplice, più silenziosa … è bella.

 

Ci mette in contatto con qualcosa di più autentico, qualcosa che pensavamo di aver perduto: una passeggiata nei boschi, il profumo di una pentola che borbotta in cucina, un fiore che fa capolino in giardino, una chiacchierata con un amico.

 

La manutenzione dei sensi di Franco Faggiani ci racconta di un cambiamento dove si comincia a togliere.

 

E’ la storia di Leonardo Guerrieri, vedovo cinquantenne e Martino Rochard, ragazzino taciturno, preso in affido per qualche settimana, ‘una cosa temporanea’, così aveva detto Nina, la giovane figlia partita per l’America.

 

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I quaderni botanici di Madame Lucie

 

Melissa Da Costa ci racconta la storia di Amande, di come la sua vita è andata in pezzi, del tempo necessario per stare nel dolore e di come ha ritrovato la strada per tornare alla vita.

 

Una narrazione delicata, un prendersi cura di sé.

 

Dopo la morte improvvisa del marito e della bambina che portava in grembo, il tempo si è fermato, nulla potrà mai essere come prima.

 

“Uscita dall’ospedale, tutto ciò che desideravo era fuggire dall’estate, dal sole cocente e dalla folla festante sulle rive del Rodano. Avrei preferito che fossero morti d’inverno, in una sera di pioggia torrenziale, sotto un cielo grigiastro. Non con un sottofondo di orchestre, petardi e risate, non in quel primo giorno d’estate.”

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Quello che affidiamo al vento

Ho letto questo libro per caso, senza aspettarmi nulla e invece … mi ha toccato l’anima.

 

Yui ha trent’anni ed ha vissuto la tragedia dello tsunami dell’11 marzo 2011. Quel giorno ha perso il suo paese, inghiottito dallo tsunami. Quel giorno ha perso sua madre, sua figlia e la gioia di essere al mondo. Superstite di quell’immenso disastro, naufraga nel dolore del suo lutto. 

 

“Per rimarginare la vita serve coraggio, fortuna e un luogo comune in cui dipanare il racconto prudente di sé.”

 

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Una rivoluzione sentimentale

Si può raccontare una rivoluzione sentimentale?

 

Viola Ardone ci accompagna nella vita di Zelda, una ricercatrice di filologia che dalle certezze dell’università accetta un incarico come insegnante di lettere in un liceo in provincia.

E’ cresciuta in un palazzo signorile sul lungomare di Napoli, davanti sole e terrazza vista mare, dietro i bassi: odore di aglio e un mormorio ostinato.

 

 “Non tutti possono avere un padre e una madre a disposizione. Nel mio album lei non c'è mai stata. Era sempre da qualche altra parte a fare qualche altra cosa. Sono stata orfana di madre vivente.”

 

La madre ora si è persa nei rivoli dell’Alzheimer e Zelda la va a trovare, finalmente può raccontarle quello che non aveva mai osato prima.

 

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Quali sono le coppie sane? - video

Quali sono le coppie sane?

L'individuazione nella coppia 

Paola Palmiotto

  

video dell'evento online

Temenos Centro Culturale Junghiano

promosso da Temenos Mantova Alda Saccani 

 

vai al video

 

ascoltare il mare

guardarsi dentro ...

 

… ogni tanto fermati ad ascoltare quello che c'è dentro di te ...

 

cosa vorrei ...

 

Chi sono? Cosa voglio?  Ecco alcune risposte ...

 


psicologia psicoterapia

Spesso mi chiedono, ma come funziona? Che cos'è una psicoterapia? Non c'è una sola risposta, ogni paziente è una storia diversa. A me piace pensarla come un viaggio alla ricerca delle risorse che ognuno ha dentro di sé. 

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La teoria dei complessi di Jung e le neuroscienze

Abstract

 

Una riflessione sulla teoria dei complessi a tonalità affettiva di C.G. Jung e le ultime ricerche di neuroscienze basate sulle tecniche di neuroimaging con stimolazione audio-visiva del soggetto. In particolare la funzione del cervello limbico di prendere il comando in situazioni di stress e provocare una risposta automatica di tipo attacco, fuga o congelamento. 


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Una evoluzione del complesso paterno

Departeures, 2008 - il paese natale
Departures, 2008 - il paese natale

Questa è la traduzione italiana di un mio articolo pubblicato su e-jungian.com .

Un complesso è “un insieme di rappresentazioni, pensieri, ricordi, in parte o del tutto inconsci, dotati di una forte carica affettiva” (Galimberti, 1992), che limita la libertà dell'Io. Una specie di buco nero che assorbe energie. Il film Departures 


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Avvicinarsi all'ombra

Io non ho paura di G. Salvatores - 2003
Io non ho paura di G. Salvatores - 2003

L'Ombra per Jung è il nostro inconscio. Ecco una storia  su come avvicinarsi all'Ombra.

Il film Io non ho paura di Gabriele Salvatores, tratto dal libro omonimo di Nicolò Ammaniti, ci dà delle bellissime immagini su cosa significhi avvicinarsi all'ombra.


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La mia depressione era come

I had a black dog his name was depression
I had a black dog his name was depression

 

Ecco una storia sulla depressione. Dedicata a chi ne soffre ed anche ad amici e familiari.

 

Il video è stato pubblicato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità, è stato scritto, illustrato e narrato da Matthew Johnstone.


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Chatto, dunque esisto

Un'intervista a un giovane ex web dipendente

Giovane: "Andavo su internet, giocavo ai videogames, andavo sulla console, passavo da uno schermo all'altro"

 

Intervistatore: "E non staccavi mai?"

 

(da TV7 Ossessione Web - RAI 1 - 2011)

 


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