Una vita non basta

di Enrico Galiano

Enrico Galiano in Una vita non basta ci racconta di ragazzi strani, di ragazzi che si sentono fuori posto e di come poterli accompagnare nella loro crescita.

 

Teo, 16 anni, è un ragazzo strano. Non sa cosa gli sta succedendo, ogni tanto la 'cosa' gli fa fare delle cose orribili, tanto che dopo, vorrebbe sprofondare sotto terra. Ha in testa tante domande, ma non sa a chi farle.

 

Suo padre vive chiuso nel suo dolore e non è in grado di ascoltarlo. Ha costruito un muro tra loro e l' unico consiglio che sa dargli è di 'volare basso, perché se voli troppo in alto, cadere farà troppo male'.

 

Sua madre si è separata e vive in Islanda con un nuovo compagno e due gemelli pestiferi figli di lui. Confidarle qualsiasi difficoltà significa rischiare un trasferimento al polo nord.

 

Che dire della scuola? Quando finalmente Teo ha il coraggio di scrivere un tema su quello che pensa veramente, non solo non viene ascoltato, ma viene addirittura punito.

 

 

L'unica certezza è Peach, l' amica di sempre. Con lei Teo riesce a parlare, si sente ascoltato. Non sa cosa farebbe se non ci fosse lei.

 

E poi arriva quello strano professore che incontra al parco. Le sue spiegazioni sono interessanti e Teo si accorge che con lui non si distrae. Si sente ascoltato, finalmente c'è qualcuno che lo vede. Non gli dà proprio dei consigli, piuttosto lo fa riflettere, lo spinge a cercare le risposte dentro di sé. Uno strano modo di procedere, ma lo incuriosisce.

Con lui non si sente fuori posto o nato strano, tanto che gli confida della 'cosa' e gli chiede come poter non farsi divorare da lei.

 

Piano piano qualcosa si muove, Teo comincia a mettersi in gioco, il professore gli ha detto che per inseguire i propri sogni bisogna volare alto.

 

Riuscirà Teo a capire quali sono le sue passioni, quelle per cui vale la pena 'volare in alto'?

 

Una storia per tutti quelli che si sentono strani e non trovano intorno a sé qualcuno che li ascolti.

Una storia per riaccendere la scintilla di quei ragazzi che si sentono fuori posto.